Paolo, che lavoro fai?
Mi definisco un integratore: metto insieme esperienze, competenze e passioni per creare un approccio educativo che parli alla mente… e anche al cuore.
Il mio lavoro nasce dall’incontro di tre strade:
Sono diplomato in flauto traverso e ho studiato canto con il Maestro Giovanni Maria Rossi, figura di riferimento nella musicoterapia internazionale. La musica per me non è solo una passione: è uno strumento potente di apprendimento e benessere.
Il mio approccio: ascoltare prima di parlare
Credo che, prima di parlare una lingua, occorra imparare ad ascoltarla davvero. Ogni lingua ha una propria armonia, fatta di frequenze e suoni che il nostro orecchio può riconoscere… o ignorare.
Chi cresce ascoltando solo l’italiano sviluppa un’“intonazione” uditiva che rischia di escludere i suoni tipici dell’inglese. Per questo, allenare l’ascolto è fondamentale: solo ciò che sentiamo bene possiamo riprodurlo con naturalezza.
Come si allena l’ascolto?
Attraverso esercizi mirati, e soprattutto… cantando.
Negli anni ho scritto canzoni, ideato attività ritmiche e sviluppato percorsi musicali per facilitare l’acquisizione dei suoni e della prosodia dell’inglese.
Molto di questo materiale è già disponibile e la ricerca è sempre aperta a nuove sperimentazioni.
Metodo e contenuti: inseparabili
Per me metodo e contenuto camminano insieme.
Per imparare bene una lingua, bisogna anche stare bene: sentirsi accolti, rispettati, liberi di sbagliare e di esprimersi.
Per questo creo attività che, oltre a insegnare l’inglese, parlano anche di valori: rispetto, fiducia, ascolto dell’altro, piacere del gioco, libertà emotiva. Perché imparare una lingua è anche un modo per scoprire se stessi.
E i progetti?
Non mi fermo mai. Continuo a scrivere, formarmi, studiare, e a sviluppare materiali per insegnanti e studenti.
Se vuoi sapere cosa bolle in pentola, o se vuoi costruire insieme qualcosa di nuovo, scrivimi.